Tosi e la sua giunta hanno deciso che ora è il tempo della discriminazione e dell’attacco alla comunità lesbica-gay e trans. Dopo le ordinanze razziste e xenofobe fatte per per contrastare il diritti di cittadinanza e le libertà individuali delle persone immigrate, dopo le ordinanze antiprostituzione farcite di proposte inutili e ridicole, sulla scia “moralizzatrice”, ecco pronta l’ennesima grave ordinanza che, sovrapponendosi a quella sulla prostituzione già applicabile a tutte le strade, chiede la chiusura di Basso Acquar nelle ore notturne. Il tentativo pericoloso di Tosi è quello di andare a colpire con un a repressione indiscriminata la libera circolazione, la libera socializzazione di gay e trans, nel loro punto di ritrovo 'storico'.
E’ un divieto anti gay-trans, in un luogo libero da tessere,obblighi di consumazione etc, un luogo riconosciuto e utilizzato come luogo di incontro e di socializzazione da alcuni, o come “rifugio anonimo” da altri. In una città povera di locali e luoghi di aggregazione gay, lesbica e trans, segnata da un atteggiamento politico-culturale omo-transfobico (le Mozioni anti gay-lesbiche-trans del 1995 sono tuttota valide) questa ordinanza ha l‘unico scopo di ribadire che “a Verona i gay, le lesbiche e le trans non le vogliamo”.
Questa è la conferma che la città voluta da Tosi è una città chiusa, integralista e razzista e così è ormai conosciuta all’estero.
Di fronte a questa pulizia etnica fatta a suon di ordinanze chiediamo che questi ulteriori cartelli discriminatori vengano rimossi e auspichiamo che al loro posto vengano posizionate comode panchine nel rispetto del “clima salottiero” che questo luogo , storico punto di ritrovo della comunità gay e trans ha da sempre goduto.
Oggi in questa città chiunque lamenti di essere disturbato da un qualsiasi vicino non gradito, con la sottocultura di questa giunta può ottenerne l’allontanamento a suon di ordinanze.
E’ per contrastare questa logica della chiusura degli spazi e della limitazione delle libertà individuali e dei Diritti Umani che
E’ un divieto anti gay-trans, in un luogo libero da tessere,obblighi di consumazione etc, un luogo riconosciuto e utilizzato come luogo di incontro e di socializzazione da alcuni, o come “rifugio anonimo” da altri. In una città povera di locali e luoghi di aggregazione gay, lesbica e trans, segnata da un atteggiamento politico-culturale omo-transfobico (le Mozioni anti gay-lesbiche-trans del 1995 sono tuttota valide) questa ordinanza ha l‘unico scopo di ribadire che “a Verona i gay, le lesbiche e le trans non le vogliamo”.
Questa è la conferma che la città voluta da Tosi è una città chiusa, integralista e razzista e così è ormai conosciuta all’estero.
Di fronte a questa pulizia etnica fatta a suon di ordinanze chiediamo che questi ulteriori cartelli discriminatori vengano rimossi e auspichiamo che al loro posto vengano posizionate comode panchine nel rispetto del “clima salottiero” che questo luogo , storico punto di ritrovo della comunità gay e trans ha da sempre goduto.
Oggi in questa città chiunque lamenti di essere disturbato da un qualsiasi vicino non gradito, con la sottocultura di questa giunta può ottenerne l’allontanamento a suon di ordinanze.
E’ per contrastare questa logica della chiusura degli spazi e della limitazione delle libertà individuali e dei Diritti Umani che
Il 1° febbraio 2008 dalle ore 22.00 saremo in Basso Acquar (strada interna del Bingo) a manifestare con ORGOGLIO il nostro dissenso!
Promuovono: Circolo Pink Verona, Arcigay Verona, Sinistra Critica, csoa La Chimica, Giovani Comuniste/i
Verona, FGCI-Verona. Aderiscono: Arcilesbica Verona, Sinistra Arcobaleno (RC, PDCI, SD e Verdi)
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