Due aggressioni in pochi giorni. Arcigay denuncia "il clima di violenza continua a cui è esposta la nostra comunità, che non risparmia nemmeno Milano"
di Massimo Pisa
Picchiati, insultati perché omosessuali, in un caso rapinati di soldi e portafoglio. Due aggressioni omofobe, denunciate ieri dall´Arcigay milanese, riaccendono il fuoco sotto un braciere già molto caldo. Il caso più recente risale alla notte tra sabato e domenica, intorno alle 4, lungo corso Lodi. «Eravamo in tre - racconta Francesco, 27 anni - io, il mio compagno Elio che ha 37 anni e un amico. Tornavamo da una serata al Tropicana di viale Bligny, camminavamo a piedi verso casa nostra al Corvetto. Ci ha affiancato un´auto, guidatore mulatto e altre tre persone italiane. Hanno abbassato il finestrino e ci hanno detto di tutto: finocchi di m..., fateci un p... Abbiamo provato a scappare»In due scendono, continua Francesco, saltano addosso a Elio e lo stendono con un pugno. «Sono tornato indietro e mi sono venuti addosso in quattro. Calci e pugni, anche quando stavo già a terra, ancora insulti finché non mi hanno detto: dacci i soldi che ce ne andiamo. Elio gli ha dato 150 euro, il mio portafoglio se lo sono preso. Urlavamo, sanguinanti, senza che nessuno si fermasse. Siamo arrivati a casa distrutti». Ieri la denuncia alla stazione Vigentina dei carabinieri: «Prima non ce l´ho fatta, ho pianto tutto il tempo. Mi hanno detto di calcare sulla rapina - conclude Francesco, dimesso dal Policlinico con 30 giorni di referto per una frattura sopra l´occhio, mentre Elio se l´è cavata con dieci giorni - che secondo loro "è il fatto più grave": non volevo crederci, ho pure litigato».L´altro episodio risale all´8 ottobre, ore 15, Parco delle rose. «Ero appartato con un ragazzo - spiega Fabio, 36 anni, la vittima - e sono saltati fuori in due, credo rom. "Ti piace il culo? Ora ti facciamo vedere", e mi hanno inseguito. Sono caduto, rialzato, ripreso, infine scappato senza essere rapinato. Ma al Pini mi hanno dato tre settimane di tutore per una lesione al ginocchio. Il 13 ho fatto denuncia alla stazione Romana-Vittoria dei carabinieri». Queste aggressioni, denuncia il presidente di Arcigay Milano Paolo Ferigo, che solidarizza con gli aggrediti, «segnalano il clima di violenza continua a cui è esposta la nostra comunità, che non risparmia nemmeno una città come la nostra».
Da gennaio a oggi, elenca Luca Trentini, responsabile nazionale del settore Lotta alla violenza dell´associazione, «registriamo in Italia 8 omicidi, 70 violenze ed aggressioni, 8 estorsioni e 7 atti vandalici. La situazione è ormai fuori controllo». E Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay: «In qualsiasi altro paese civile si sarebbe gridato all´emergenza. In Italia invece il parlamento rifiuta di discutere una qualsiasi legge a nostra tutela». Solidarietà agli aggrediti anche da Pierfrancesco Majorino e Pierfrancesco Maran del Pd: «Ci auguriamo una chiara azione repressiva di forze dell´ordine e magistratura affinché in modo esemplare siano puniti i responsabili di queste orribili azioni».
(27 ottobre 2009)
di Massimo Pisa
Picchiati, insultati perché omosessuali, in un caso rapinati di soldi e portafoglio. Due aggressioni omofobe, denunciate ieri dall´Arcigay milanese, riaccendono il fuoco sotto un braciere già molto caldo. Il caso più recente risale alla notte tra sabato e domenica, intorno alle 4, lungo corso Lodi. «Eravamo in tre - racconta Francesco, 27 anni - io, il mio compagno Elio che ha 37 anni e un amico. Tornavamo da una serata al Tropicana di viale Bligny, camminavamo a piedi verso casa nostra al Corvetto. Ci ha affiancato un´auto, guidatore mulatto e altre tre persone italiane. Hanno abbassato il finestrino e ci hanno detto di tutto: finocchi di m..., fateci un p... Abbiamo provato a scappare»In due scendono, continua Francesco, saltano addosso a Elio e lo stendono con un pugno. «Sono tornato indietro e mi sono venuti addosso in quattro. Calci e pugni, anche quando stavo già a terra, ancora insulti finché non mi hanno detto: dacci i soldi che ce ne andiamo. Elio gli ha dato 150 euro, il mio portafoglio se lo sono preso. Urlavamo, sanguinanti, senza che nessuno si fermasse. Siamo arrivati a casa distrutti». Ieri la denuncia alla stazione Vigentina dei carabinieri: «Prima non ce l´ho fatta, ho pianto tutto il tempo. Mi hanno detto di calcare sulla rapina - conclude Francesco, dimesso dal Policlinico con 30 giorni di referto per una frattura sopra l´occhio, mentre Elio se l´è cavata con dieci giorni - che secondo loro "è il fatto più grave": non volevo crederci, ho pure litigato».L´altro episodio risale all´8 ottobre, ore 15, Parco delle rose. «Ero appartato con un ragazzo - spiega Fabio, 36 anni, la vittima - e sono saltati fuori in due, credo rom. "Ti piace il culo? Ora ti facciamo vedere", e mi hanno inseguito. Sono caduto, rialzato, ripreso, infine scappato senza essere rapinato. Ma al Pini mi hanno dato tre settimane di tutore per una lesione al ginocchio. Il 13 ho fatto denuncia alla stazione Romana-Vittoria dei carabinieri». Queste aggressioni, denuncia il presidente di Arcigay Milano Paolo Ferigo, che solidarizza con gli aggrediti, «segnalano il clima di violenza continua a cui è esposta la nostra comunità, che non risparmia nemmeno una città come la nostra».
Da gennaio a oggi, elenca Luca Trentini, responsabile nazionale del settore Lotta alla violenza dell´associazione, «registriamo in Italia 8 omicidi, 70 violenze ed aggressioni, 8 estorsioni e 7 atti vandalici. La situazione è ormai fuori controllo». E Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay: «In qualsiasi altro paese civile si sarebbe gridato all´emergenza. In Italia invece il parlamento rifiuta di discutere una qualsiasi legge a nostra tutela». Solidarietà agli aggrediti anche da Pierfrancesco Majorino e Pierfrancesco Maran del Pd: «Ci auguriamo una chiara azione repressiva di forze dell´ordine e magistratura affinché in modo esemplare siano puniti i responsabili di queste orribili azioni».
(27 ottobre 2009)
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