Può essere offesa scrivere a qualcuno sei gay

La Suprema Corte ha confermato la multa di 400 euro nei confronti di un uomo di Ancona
( nella foto: Il Palazzo di Giustizia a Roma, sede della Cassazione)
ROMA - Può essere ingiurioso scrivere a qualcuno una lettera nella quale si fa riferimento al suo essere gay, insieme ad altre circostanze come l'abitudine del destinatario della lettere a fare vacanze con persone dello stesso sesso e all'essere stato allontanato da un centro estivo di vacanze per ragazzini. Per questo la Suprema Corte ha confermato la multa di 400 euro nei confronti di Dante S., un uomo di Ancona, che aveva scritto questo tipo di lettera a Luciano T., un suo conoscente con il quale aveva litigato.

In particolare la Cassazione - con la sentenza 1939 - ha dichiarato inammissibile il ricorso di Dante S. contro la condanna inflittagli dal tribunale di Ancona. In precedenza la stessa Suprema Corte aveva annullato l'assoluzione dell'imputato.

Nella lettera scritta a Luciano T. Dante aveva fatto riferimento "al suo essere gay" parlando anche di una vacanza trascorsa in montagna, da Luciano, insieme a un marinaio e all'episodio nel quale il destinatario della lettera sarebbe stato allontanato da un club sportivo frequentato da ragazzini.

Nella lettera, inoltre, si alludeva anche alla presunta sparizione di documenti sulle contravvenzioni del Comune di Ancona che Luciano avrebbe sottratto e all'aiuto fornito a una nipote per superare un concorso. Secondo i supremi giudici "il tribunale di Ancona, in sede di rinvio, ha svolto correttamente la sua funzione inquadrando per un verso il termine 'gay' utilizzato nella lettera agli episodi ricordati (vacanza col marinaio e allontanamento dal club), e valutando le ulteriori accuse presenti nella missiva ritenuta offensiva, come denigratorie con giudizio di merito logicamente motivato". La vicenda giudiziaria nasce dalla contrapposizione di due dirigenti della polizia municipale di Ancona che aspiravano entrambi alla nomina a comandante.

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