Aggressione notturna davanti a un chiosco: "Quando ci siamo scambiati un bacio il gruppetto si è avvicinato e ha cominciato a insultare _ racconta la vittima _ poi mi ha scaraventato a terra e mi ha preso a calci e pugni. Credevo di morire". Gli aggressori sono fuggiti prima dell'arrivo della polizia
BOLZANO. «Mi hanno scaraventato a terra e preso a calci ovunque, addirittura in faccia, più volte. Ho tentato di difendermi, ma erano in troppi. E così mi sono chiuso a riccio, per evitare colpi al viso e al ventre. Ma non la smettevano. A un certo punto ero convinto che mi avrebbero ammazzato. Poi, hanno capito che qualcuno aveva allertato la polizia, e sono scappati via a bordo di due auto».
Insultato, rapinato e selvaggiamente picchiato da sette sconosciuti per aver scambiato in pubblico un casto bacio sulle labbra col suo fidanzato. È accaduto a Simone Giovannini, un 23enne ragazzo gay di Laives (nella foto insieme al suo compagno), cittadina alle porte di Bolzano.
Sabato notte, dopo essere uscito da una festa gay-lesbo alla discoteca “Sei come sei” di Bolzano, assieme al suo compagno Simone Rossi di Egna, il ragazzo è stato aggredito nel piazzale davanti al pub “Soul Kitchen”, mentre ordinava da mangiare in un chiosco sulla strada.
Ha riportato un serio trauma cranico, una frattura multipla al braccio sinistro e contusioni ovunque. Gli hanno anche portato via portafogli, duecento euro, documenti, cellulare, occhiali da sole firmati.
Gli hanno strappato di dosso una decina di orecchini. La prognosi dei sanitari del pronto soccorso è di almeno 25 giorni, eventuali complicazioni escluse.
Simone ha il viso gonfio, specie sul lato sinistro. Dietro l’o recchio, un ampio, vistoso ematoma. Un altro nell’interno labbra. «Ma se dovessi mostrarli tutti, ci metterei mezz’ora», commenta con quel po’ di autoironia che gli è rimasta.
Ha difficoltà a parlare, ché di recente ha subìto un’operazione chirurgica alla mandibola. E ora il pestaggio deve aver compromesso qualcosa. «La muovo con difficoltà: c’è il rischio d’una seconda operazione. Oggi, comunque, è peggio di ieri. Sento male dappertutto, domenica mi duolevano solo testa e braccio».
Accanto a lui sta Simone Rossi, il suo ragazzo, che racconta: «Eravamo stati alla festa del “Sei come sei” per il secondo anniversario del locale. Quando il disco-pub ha chiuso, verso le 4.30, siamo usciti per mangiare qualcosa assieme ad amici e amiche. Ci siamo avvicinati al bancone del chiosco, nel parcheggio, e abbiamo ordinato.
Poi, ci siamo scambiati un breve bacio sulle labbra, castissimo, perché in pubblico ci comportiamo così. Subito si è avvicinato un giovane: carnagione scura, pizzetto, piuttosto stempiato. Non parlava tanto bene l’italiano, ma abbastanza per offenderci con battute pesantissime sulla nostra omosessualità».
Lo sconosciuto si è rivolto soprattutto a Giovannini. «Io - spiega quest’ultimo - gli ho gentilmente chiesto di non disturbarci e gli ho detto che erano fatti nostri. Ma lui niente, ha preso a spintonarmi. Io l’ho allontanato, e in quel momento lui ha urlato agli altri di raggiungerlo».
«Saranno stati almeno sette-otto», racconta Rossi. «L’hanno scaraventato a terra e hanno cominciato a colpirlo a calci, prima uno, poi l’altro, poi tutti assieme». Rossi non è intervenuto. «Non sarebbe servito, erano troppi».
Il titolare del chiosco ha telefonato al 113. Lo stesso ha fatto anche il titolare dell’imbisssu due auto - una Punto e una Citroën - e sono scappati via». Sul posto sono arrivate quattro volanti della polizia, cui Rossi ha consegnato i due numeri di targa, scritti in fretta e furia su un bloc notes al chiosco dei würstel.
«Nonostante fossi coperto di sangue, non è che ci abbiano dato più di tanto retta», commenta Giovannini. «Visto che mi reggevo in piedi da solo, mi hanno consigliato di farmi medicare in ospedale e di sporgere querela lì». (11 maggio 2010) dal Trentino alto adige.
BOLZANO. «Mi hanno scaraventato a terra e preso a calci ovunque, addirittura in faccia, più volte. Ho tentato di difendermi, ma erano in troppi. E così mi sono chiuso a riccio, per evitare colpi al viso e al ventre. Ma non la smettevano. A un certo punto ero convinto che mi avrebbero ammazzato. Poi, hanno capito che qualcuno aveva allertato la polizia, e sono scappati via a bordo di due auto».
Insultato, rapinato e selvaggiamente picchiato da sette sconosciuti per aver scambiato in pubblico un casto bacio sulle labbra col suo fidanzato. È accaduto a Simone Giovannini, un 23enne ragazzo gay di Laives (nella foto insieme al suo compagno), cittadina alle porte di Bolzano.
Sabato notte, dopo essere uscito da una festa gay-lesbo alla discoteca “Sei come sei” di Bolzano, assieme al suo compagno Simone Rossi di Egna, il ragazzo è stato aggredito nel piazzale davanti al pub “Soul Kitchen”, mentre ordinava da mangiare in un chiosco sulla strada.
Ha riportato un serio trauma cranico, una frattura multipla al braccio sinistro e contusioni ovunque. Gli hanno anche portato via portafogli, duecento euro, documenti, cellulare, occhiali da sole firmati.
Gli hanno strappato di dosso una decina di orecchini. La prognosi dei sanitari del pronto soccorso è di almeno 25 giorni, eventuali complicazioni escluse.
Simone ha il viso gonfio, specie sul lato sinistro. Dietro l’o recchio, un ampio, vistoso ematoma. Un altro nell’interno labbra. «Ma se dovessi mostrarli tutti, ci metterei mezz’ora», commenta con quel po’ di autoironia che gli è rimasta.
Ha difficoltà a parlare, ché di recente ha subìto un’operazione chirurgica alla mandibola. E ora il pestaggio deve aver compromesso qualcosa. «La muovo con difficoltà: c’è il rischio d’una seconda operazione. Oggi, comunque, è peggio di ieri. Sento male dappertutto, domenica mi duolevano solo testa e braccio».
Accanto a lui sta Simone Rossi, il suo ragazzo, che racconta: «Eravamo stati alla festa del “Sei come sei” per il secondo anniversario del locale. Quando il disco-pub ha chiuso, verso le 4.30, siamo usciti per mangiare qualcosa assieme ad amici e amiche. Ci siamo avvicinati al bancone del chiosco, nel parcheggio, e abbiamo ordinato.
Poi, ci siamo scambiati un breve bacio sulle labbra, castissimo, perché in pubblico ci comportiamo così. Subito si è avvicinato un giovane: carnagione scura, pizzetto, piuttosto stempiato. Non parlava tanto bene l’italiano, ma abbastanza per offenderci con battute pesantissime sulla nostra omosessualità».
Lo sconosciuto si è rivolto soprattutto a Giovannini. «Io - spiega quest’ultimo - gli ho gentilmente chiesto di non disturbarci e gli ho detto che erano fatti nostri. Ma lui niente, ha preso a spintonarmi. Io l’ho allontanato, e in quel momento lui ha urlato agli altri di raggiungerlo».
«Saranno stati almeno sette-otto», racconta Rossi. «L’hanno scaraventato a terra e hanno cominciato a colpirlo a calci, prima uno, poi l’altro, poi tutti assieme». Rossi non è intervenuto. «Non sarebbe servito, erano troppi».
Il titolare del chiosco ha telefonato al 113. Lo stesso ha fatto anche il titolare dell’imbisssu due auto - una Punto e una Citroën - e sono scappati via». Sul posto sono arrivate quattro volanti della polizia, cui Rossi ha consegnato i due numeri di targa, scritti in fretta e furia su un bloc notes al chiosco dei würstel.
«Nonostante fossi coperto di sangue, non è che ci abbiano dato più di tanto retta», commenta Giovannini. «Visto che mi reggevo in piedi da solo, mi hanno consigliato di farmi medicare in ospedale e di sporgere querela lì». (11 maggio 2010) dal Trentino alto adige.
Grave aggressione omofoba anche a Bolzano
13/05/2010 - Arcigay Centaurus
In risposta alla vile aggressione omofoba ai danni di due ragazzi gay domenica scorsa 8 maggio 2010 a Bolzano, l'associazione Arcigay Centaurus organizza una fiaccolata contro l'omofobia.
La fiaccolata avrà luogo: Giovedì 13 maggio, ore 20.30 Piazza del Grano a Bolzano.
L'iniziativa è sostenuta dal Partito Radicale. Tutti sono chiamati a partecipare per dare un segnale contro l'odio e la violenza e per esprimere solidarietà alle vittime
***
Comunicato del 9 maggio 2010
13/05/2010 - Arcigay Centaurus
In risposta alla vile aggressione omofoba ai danni di due ragazzi gay domenica scorsa 8 maggio 2010 a Bolzano, l'associazione Arcigay Centaurus organizza una fiaccolata contro l'omofobia.
La fiaccolata avrà luogo: Giovedì 13 maggio, ore 20.30 Piazza del Grano a Bolzano.
L'iniziativa è sostenuta dal Partito Radicale. Tutti sono chiamati a partecipare per dare un segnale contro l'odio e la violenza e per esprimere solidarietà alle vittime
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Comunicato del 9 maggio 2010
Bolzano sembrava rimanere al riparo dall'ondata di violenza omofobica che ha colpito l'Italia da qualche tempo a questa parte. Non è più così.
Nella notte tra sabato 8 maggio 2010 e domenica 9 due ragazzi sono rimasti vittime di un grave pestaggio all'uscita del Disco-Pub "Sei come Sei", noto locale gay-friendly in via Buozzi a Bolzano.
I due giovani si sono fermati ad un chiosco a mangiare qualcosa. Qui, secondo le testimonianze, si sarebbero scambiati delle effusioni, cosa che avrebbe provocato fastidio ad un gruppo di sette persone che sono presto passati dalle parole alle mani. Dopo il fatto gli aggressori sarebbero scappati, ma un testimone avrebbe fatto in tempo a leggere la targa della macchina.Una delle vittime è finita in ospedale con un braccio rotto.
L'associazione Centaurus condanna l'aggressione che dimostra che anche l'Alto Adige non può più considerarsi un'isola felice in tema di tolleranza verso le persone gay e lesbiche. Centaurus si aspetta dal mondo politico e istituzionale un'unanime presa di posizione di condanna dell'omofobia e piena solidarietà verso le vittime.
Nella notte tra sabato 8 maggio 2010 e domenica 9 due ragazzi sono rimasti vittime di un grave pestaggio all'uscita del Disco-Pub "Sei come Sei", noto locale gay-friendly in via Buozzi a Bolzano.
I due giovani si sono fermati ad un chiosco a mangiare qualcosa. Qui, secondo le testimonianze, si sarebbero scambiati delle effusioni, cosa che avrebbe provocato fastidio ad un gruppo di sette persone che sono presto passati dalle parole alle mani. Dopo il fatto gli aggressori sarebbero scappati, ma un testimone avrebbe fatto in tempo a leggere la targa della macchina.Una delle vittime è finita in ospedale con un braccio rotto.
L'associazione Centaurus condanna l'aggressione che dimostra che anche l'Alto Adige non può più considerarsi un'isola felice in tema di tolleranza verso le persone gay e lesbiche. Centaurus si aspetta dal mondo politico e istituzionale un'unanime presa di posizione di condanna dell'omofobia e piena solidarietà verso le vittime.
Andreas UnterkircherPresidente dell'associazione Centaurus – Gay e Lesbiche dell'Alto Adige / Comitato Arcigay di Bolzano
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