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L'aggressione avvenuta in via dei Fori Imperiali ha visto per protagonista un 22enne che, uscito da un locale della vicina Gay Street, era diretto verso la fermata dell'autobus notturno per tornare a casa, nella zona di Centocelle. Erano le due di notte, il ragazzo indossava una t-shirt e dei pantaloncini molto aderenti. Forse per questo motivo (o magari perché era stato seguito da via San Giovanni in Laterano, la strada dei locali Glbt) è stato notato da un gruppo di ragazzi tra i 18 e i 20 anni, che gli si sono affiancati con l'auto. "Mi hanno tirato della uova con dei vetri, all'improvviso, senza che avessi fatto nulla di particolare", ha raccontato alla linea telefonica. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, anche se lui non ha voluto presentare formale denuncia. "Non sono dichiarato, e i miei genitori non sanno della mia omosessualità", si è giustificato. "Sono molto scosso. Sono rimasto ferito, e mi sento uno schifo. Lanciarmi contro le uova è un gesto di disprezzo. Ora avrò paura ad uscire di casa la sera", ha detto a Marrazzo che, ieri sera, si è recato sul posto per incontrarlo. "Ho notato per terra l'uovo con i pezzi di vetro", conferma il portavoce del Gay Center. L'episodio viene però smentito dall'Arcigay, che chiede di "distinguere circostanze criminali generiche da situazioni di reale omofobia".
Il secondo caso si è verificato nella notte dell'8 luglio, in un'altra zona frequentata dalla comunità omosessuale: l'Eur, nei dintorni del Gayvillage. Un altro ragazzo, che si trovava da solo, è stato affrontato da almeno due persone, che lo hanno rincorso al grido di "frocio", e gli hanno lanciato delle pietre contro. Fortunatamente è stato colpito sì alla testa ma solo di striscio, riportando una leggera ferita. Un testimone ha confermato l'aggressione. Una zona, quella delle Tre Fontane, all'Eur, che non è nuova ad episodi del genere: alla fine di giugno, un 35enne aveva denunciato di essere stato rincorso da un gruppo di ragazzi armati di bastoni. Dopo quell'episodio, la Questura ha rafforzato la vigilanza nell'area esterna, aumentando il numero di pattuglie presenti in zona (nell'area interna, invece, è affidata alla Security privata selezionata dal Gayvillage, che riesce a garantire il sereno svolgimento di questa manifestazione dell'Estate romana).
L'ultima violenza denunciata dal Gay Center risale agli inizi di luglio. Un 18enne aveva notato che cinque ragazzi lo stavano fissando mentre si baciava con il fidanzato, sotto casa sua, nella zona di Centocelle. Il giorno dopo, mercoledì 6, lo hanno aspettato in cinque (tutti giovanissimi, alcuni anche minorenni), e, una volta solo, lo hanno insultato e aggredito con calci e pugni. Nessuna denuncia, perché, in questo caso, teme ritorsioni da parte della banda di omofobi. "Uno dei dati più evidenti è che spesso chi denuncia parla di aggressori molto giovani e di gruppi e spesso di giovani vittime che nella quasi totalità dei casi non fa denuncia formale per paura - dice Marrazzo - Siamo in contatto costante con le forze dell'ordine, ma non basta. Serve una risposta politica culturale strutturata".
Domani sarà in votazione alla Camera la legge sull'omofobia, con il voto delle pregiudiziali di Costituzionalità presentate da Pdl, Lega e Udc (e la parlamentare Anna Paola Concia annuncia per il pomeriggio un sit in davanti a Montecitorio). "La sua approvazione - fa notare Marrazzo - sarebbe un primo segnale, al quale devono essere aggiunte delle azioni sul territorio, per le quali mettiamo a disposizione la nostra esperienza e le nostre casistiche per attuare interventi mirati con le istituzioni territoriali che saranno disponibili. Ancor di più qualora la legge fosse boccia in Parlamento". "E' un grido d'allarme che si fa sempre più disperato quello della comunità omosessuale di Roma - osserva Enzo Foschi, consigliere del Pd della regione Lazio - Si tratta di un fenomeno sempre più preoccupante la cui tendenza sembra segnalare un inasprimento delle violenza sia per il crescendo del numero sia per come queste violenze vengono messe in atto. E' come se a Roma, più che nel resto del Paese, si sia instaurata una logica criminale dove il branco sfida gli altri a fare dei gay dei bersagli, tentando di privarli della dignità e del riconoscimento dei propri diritti".
Da Repubblica
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