di Giulia Guglielmi
Ieri sera la fiaccolata per dire no al bullismo omofobico diffuso tra i giovani. «I ragazzi oggi sanno affrontare questi temi»
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Un centinaio le persone per la fiaccolata in piazza. Le associazioni invitano le …
Erano in un centinaio di persone, ieri sera, a dire no al bullismo omofobico. L´iniziativa, organizzata dal comitato Vicenza Pride, ha raccolto numerose associazioni in Piazza delle Poste per una fiaccolata dal chiaro messaggio: «Facciamo luce sulla violenza: no al bullismo omofobico».
Dopo il clamore suscitato dalla vicenda del giovane ragazzo vicentino vittima di pesanti atti di bullismo a causa della sua presunta omosessualità, il comitato Vicenza Pride e l´Associazione Delos hanno invitato la cittadinanza a scendere in piazza.
«Ci siamo resi conto – spiega Mattia Stella – che il bullismo è un problema costante, soprattutto nelle scuole. Questo per noi è uno strumento per avvicinare studenti e insegnanti con un atto simbolico». Una serata che si è svolta all´insegna dell´ascolto, rivolto alle numerose testimonianze raccolte dalle varie associazioni. «Sono testimonianze che non ci sono giunte solo negli ultimi giorni – prosegue Stella – ma che si sono susseguite nei mesi. Sono racconti molto diretti, dove volutamente non abbiamo esplicitato i passaggi più delicati dal momento che non ce n´era la necessità. Ci fanno capire che la situazione, soprattutto in provincia, è ancora molto critica, e l´unico modo per superarla è quello di creare una rete con le istituzioni, le scuole e le associazioni».
Perché il comitato, quotidianamente, svolge un´intensa attività di sostegno per tutti coloro che sono stati vittime di soprusi.
«Noi offriamo ascolto – conclude Stella – a tutte le persone che lo richiedono, ed è un passaggio fondamentale soprattutto per superare certi traumi. Ci offriamo inoltre nelle scuole per sostenere dibattiti e conferenze sui temi dell´omofobia, dell´omosessualità e del bullismo». E il riscontro appare positivo, perché – come ammette lo stesso Stella – «i ragazzi sono bravissimi, e non fanno fatica ad affrontare questi temi. Talvolta gli ostacoli sono all´interno della scuola, dove alle volte troviamo delle resistenze». Alla manifestazione era presente anche Agendo, l´associazione di genitori, parenti e amici di persone omosessuali, rappresentata dalla referente regionale Elena De Rigo. «In queste situazioni è fondamentale l´apporto della famiglia, che non deve isolarsi di fronte alla dichiarazione di omosessualità del proprio figlio. Questa sera siamo qui proprio per mandare un messaggio ai genitori, che non devono voltarsi dall´altra parte ma affrontare la situazione. C´è troppa poca sensibilità e conoscenza». Della stessa idea è anche la presidente di Arcigay Verona, Giovanna Bassan. «È la prevenzione che conta, soprattutto nelle scuole».
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