Il colpo d'occhio sul grandioso Palermo Pride |
Un successo oltre ogni aspettattiva, oltre centomila persone hanno manifestato con gioia nel coloratissimo corteo del Pride Nazionale di Palermo. Un successo che si somma alle migliaia di persone che nelle scorse settimane hanno già manifestato a Vicenza, Barletta, Roma, e prossimamente lo faranno a Catania, Milano e Bologna. Un grande periodo di mobilitazione in Italia per il riconoscimento dei giusti diritti. Flop sonoro di tutte le manifestazioni anti-pride, dai quattro gatti relegati ad uno svincolo autostradale a Vicenza, al cosidetto "Family Day" che ha registrato numeri ridicoli di partecipazione a Palermo. Postato da Zeno Menegazzi
Il flop del "Family Day" |
"...Ad aprire il corteo le madrine della manifestazione: in prima fila Maria Grazia Cucinotta, Eva Riccobono e Vladimir Luxuria. “Questo governo deve attivarsi e approvare una legge contro l’omofobia“, ha punzecchiato la Cucinotta. Più avanti sfilavano accanto le cariche istituzionali: il sindaco Leoluca Orlando e il governatore Rosario Crocetta. “Questa città è un grande mosaico di tessere: Il nostro motto è to be different, to be equal“, ha esclamato soddisfatto il primo cittadino, dopo aver dato uno sguardo ai dati diffusi dalla Federalberghi: durante la settimana del Pride a Palermo, hotel e bed and breakfast hanno fatto registrare il tutto esaurito. “Dati che dimostrano come cultura e diritti facciano bene all’economia: a Palermo è Pride tutto l’anno”, ha continuato Orlando.
Tra i carri si muoveva anche Nichi Vendola, fermato continuamente da fotografi e supporter. Tra questi anche Paolo Mannina, il docente palermitano espulso dall’Eritrea a causa della sua omosessualità. “Nichi, mi hanno espulso dall’Eritrea perché avevo un compagno e dal Ministero degli Esteri non è arrivata mai una parola nonostante lavorassi lì anche per loro”, ha esclamato stringendo la mano al presidente della Puglia. “Io ho 55 anni e sto invecchiando in un Paese di cui mi vergogno. Noi siamo qui per dire la verità e chiedere a questo Stato di riconoscere ciò che già esiste in natura”, ha risposto il leader di Sel. Quindi un commento al Family Day in corso nello stesso momento sempre a Palermo. “Non dovrebbe essere un momento di discriminazione ma dovrebbe integrarsi al Pride seguendo un filo conduttore comune: quello dell’amore”. I numeri delle due manifestazioni (deserto o quasi il Family Day) dimostrano che i palermitani non sono per nulla discriminatori. Figuccia permettendo."
Dal Fatto Quotidiano
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