Considerazioni sulle "Sentinelle in Piedi"

Considerazioni sulle "Sentinelle in Piedi" a seguito della loro presenza in Piazza Bra a Verona il 13 Aprile scorso, presenza contestata da una manifestazione spontanea che ha visto la partecipazione delle associazioni veronesi e di molti giovani lgbt e non.

Lettera pubblicata sull'Arena il 18.4.2014
Leggiamo su "l'Arena" del 15 Aprile una lettera dal titolo: le “Sentinelle contestate”,  secondo la quale "un gruppo di persone ha protestato democraticamente, ordinatamente, in silenzio, senza slogan offensivi"... "nessuna offesa e nessun impedimento ad altri di pensarla in modo diverso".
Poi leggiamo nel sito ufficiale delle Sentinelle in Piedi che la loro "è una resistenza di cittadini che vigila su quanto accade nella società e sulle azioni di chi legifera denunciando ogni occasione in cui si cerca di distruggere l’uomo e la civiltà". Tutto ciò in favore della libertà di pensiero. Bene. Ma nello stesso sito si afferma che "Ritti, silenti e fermi vegliamo per la libertà d’espressione e per la tutela della famiglia naturale fondata sull’unione tra uomo e donna".
E qui siamo alla prima contraddizione. Se lo scopo principale per cui le Sentinelle manifestano è la Libertà di Pensiero, non dovrebbero difendere anche quella di chi la pensa diversamente da loro sulla famiglia? Quindi lo scopo principale è la libertà di pensiero o il combattere la possibilità che due uomini o due donne vengano considerati una famiglia o quanto meno una coppia?
Siamo poi sicuri che l'approvazione di una legge contro l'omofobia negherebbe la libertà di pensiero? La legge contro il femminicidio, la legge Mancino contro il razzismo o la legge sul vilipendio negano forse la libertà di pensiero? Chiediamoci poi quanti sono i condannati per reato di opinione in Italia... Approvare una legge contro l'omofobia significherebbe tutelare un gruppo specifico di persone da una serie di violenze psicologiche e fisiche che continuano ad essere innumerevoli in Italia come all'estero, e non a condannare chi pensa che non possa esistere una famiglia omosessuale. Che per altro sono due cose ben diverse. La legge contro l'omofobia non serve a punire l'offesa, ma a contribuire all'inclusivita delle persone all'interno di una societa che si vuole essere democratica.
Negare questa legge significa rendersi complici delle violenze e dei soprusi che ormai quotidianamente subiscono persone di ogni età solo perché omosessuali, bisesssuali o transuesualli; significa tacere davanti agli omicidi e ai suicidi, ai quali molti adolescenti vengono spinti e dei quali le cronache sono piene. Quanti morti sulla coscienza vogliono avere le “democratiche” sentinelle?
Poi, leggendo gli scritti dei sostenitori del movimento, appare chiaro che costoro ritengono malate le persone omosessuali e che supportano le terapie riparative - terapie che trovano fortemente contrari i piu' autorevoli esperti del settore a causa della loro dannosita'. Se non è violenza questa! E la violenza psicologica non è certo da meno rispetto a quella fisica...
Chi scende in piazza a difendere la liberà di pensiero con le Sentinelle, si rende conto che sta facendo esattamente il contrario? Che sta esercitando una violenza ben più grave e subdola di quella di cui si accusa un centinaio di contromanifestanti? Contromanifestanti, per altro, riunitisi spontaneamente, senza nulla di organizzato alle spalle, consci della gravità di quanto stava accadendo per la loro comunità, che solo a Verona conta migliaia di persone; contromanifestanti che hanno esercitato con il colore e la passione della propria voce, quel principio democratico della libertà di opinione che le sentinelle dicono di voler difendere, ma che le trova insorgere se questo viene usato per contestarle. Come il grido di dolore di una madre che chiedeva di poter vivere in un paese dove la liberta' d'espressione non coincida con libertà d'insulto e denigrazione per suo figlio, che merita uno stato che lo protegga dal bullismo (bullismo che, consciamente o inconsciamente, le sentinelle si trovavano li a difendere).
Ci si può chiedere se chi manifesta con le sentinelle sa quello che fa o se ha semplicemente un handicap di pensiero (mi appello alla libertà di pensiero), credendo veramente di stare lì in piazza a leggere per difendere la libertà di opinione, garantita dalla nostra Costituzione, non accorgendosi, invece, che è vittima a sua volta di una manipolazione ben orchestrata che dietro lo sbandieramento di tale libertà non nasconde altro che omofobia, odio e paura di perdere certi privilegi?
Un'ultima nota: in piazza con le sentinelle c'erano circa 200 persone, quante fra queste erano bambini, trascinati dai genitori a stare in piedi per un'ora senza saperne il motivo o con idee confuse in testa? Un quarto dei partecipanti? o forse anche un terzo? Guardate le foto. Sono queste le persone che lottano per la famiglia naturale, che ritengono che il bullismo omofobico a scuola non debba essere scoraggiato per paura che le giovani menti dei figli vengano traviate, che difendono i diritti dei minori dagli omosessuali, assimilati per altro senza cognizione di causa a dei pedofili? E' questa la tutela dei minori che tanto richiedono?

Luigi Turri
Presidente Milk Lgbt Center Verona

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